Lettere dal Passato
Cosa cercate ragazzi?
Dai, due
righe le devi buttar giù..." mi dice l'amico di sempre.
"Ma i
ricordi sono sbiaditi ormai, son passali quattro o cinque lustri... il campo S.
Giorgio a Manerba. Alone... 1971,1972...".
"Alone
1972!" dice sicuro il mio interlocutore.
"Allora
il S. Giorgio di Manerba nel '71? Ricordo un cuculo che cu... cuculava...
faceva un casino d'inferno insomma, ad ogni ora del giorno e della notte;
quante maledizioni gli mandammo!"
"Era
primavera" sentenzia il compare.
...1971 0
1972. Posata la cornetta, ricordi che pensavo sepolti sotto tre o quattro chili
di neuroni cominciano a risalire in superficie e risento nitida e perentoria la
voce di Ezio che mi manda a cercare dei sassi per fissare i bordi della tenda.
Nel bosco incontriamo uno scout vestito come noi, ma grande il doppio:
"Cosa
cercate ragazzi?"
"Sassi!"
"Come
questo?" dice il mago salodiano che ne raccoglie uno, ce lo mette sotto il
naso e lo fa sparire e ricomparire due o tre volle lasciandoci allibiti...
E la sera
attorno al fuoco?
Gli occhi
vispi scrutano per ogni dove, ma alla fine obbediscono al richiamo ancestrale e
non si staccano più dalla viva fiamma. Il marchio incandescente è pronto e tra
poco si imprimerà sulla mitica rondella di legno che sarà donata allo scout più
meritevole della giornata.
La sera in
cui pronunciarono il mio nome per consegnarmela (ancora oggi stento a
crederlo!) mi parve di impazzire per la gioia.
Credo sia
utile ed opportuno raccontare la storia, illustrare le tappe e la crescita, far
conoscere gli ideali e lo spirito che animano lo scoutismo; son certo, però,
che ognuno, guardando in volto chi è stato scout, coglierà l’essenza assimilata
dall'esperienza vissuta: donarsi agli altri gratuitamente.
Ezio Gamberini