Lettere dal Passato
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Sono gli
anni della mia appartenenza al Vobarno I°.
Certo pochi
a confronto col traguardo dei 50 anni che celebriamo. Sono "l'ultimo
arrivato" e non posso certo valutare appieno tutta la ricchezza di questa
proposta educativa.
Mi ci sono
trovato dentro "automaticamente" e sto scoprendo gradualmente i vari
aspetti della vita dell'associazione.
Faccio
ancora fatica con certi termini di "scautese" ma nelle attività,
uscite, campi, eventi ormai numerosi a cui ho partecipato, mi son sempre
trovato bene: grazie ai tanti che fanno del loro meglio, si considerano fratelli
appartenenti a una grande famiglia che cerca di lasciare il mondo migliore di
come l'ha trovato. È un'esperienza che arricchisce me e il mio sacerdozio
innanzitutto e che da parte mia cerca di essere un servizio affinché lupetti,
esploratori, guide, rover, scolte, capi, nel cuore dello scautismo incontrino
Dio.
Una qualità
del Vobarno I° che ritengo importante sottolineare perché fa parte della sua
storia ed è un valore sempre da perseguire: l'inserimento nella vita della
comunità ecclesiale e dell'oratorio in particolare.
La
collaborazione e il confronto con educatori ed animatori per contribuire
all'educazione cristiana di ragazzi e giovani e la condivisione nella comunità
di un cammino di fede comune arricchisce reciprocamente comunità e associazione.
Capita in
riunioni zonali o regionali di avvertirla come un'anomalia, ma alla luce della
mia esperienza si tratta di una scelta fruttuosa anche se a volte comporta una
paziente ricerca di coordinamento. Un'ultima considerazione sull'impegno che la
scelta richiede: è certamente grosso, a volte sentito pesante, ma ne vale la
pena: forma persone umanamente e cristianamente mature, perciò buona caccia a
tutti e lode al Signore per il dono del gruppo Scout.
don Antonio Zizioli