Lettere dal Passato
Varcare la soglia dei 50 anni di scoutismo!
Il
campeggio. L'ho vissuto intensamente. Per anni e anni. Ho sognato, in Seminario,
il ritorno a casa, anche per ripartire verso val Daone, val Dalgone, val di
Genova. Il punto di riferimento è sempre stato don Giuseppe. I lupetti, i
rovers son cresciuti all'ombra di una profonda educazione cristiana, umana. Ripercorrere
un campeggio è ritrovare la bellezza degli altari da campo, sempre perfetti
nelle loro geometrie puntate verso l'orizzonte della montagna. Le celebrazioni
eucaristiche partecipate. I canti. La sera attorno al fuoco di campo. Non vi posso
dimenticare, scout di Vobarno e di Salò!
Non posso dimenticare le tende che alzano, lentamente: la
pioggia che ci sferza il volto; le pastasciutte e le stonature. Scoutismo
vobarnese, grazie! Non ho mai voluto esprimere la promessa pubblica dello
scout. perché già mi sentivo vincolato da una chiamata divina al sacerdozio
ministeriale. Scoutismo: scuola di vita, allenamento di serietà, parole
asciutte, fantasia al vento. Scoutismo vobarnese significa rivedere il camion
che ansimava per salire verso il Trentino. Non poteva essere che il camion del carissimo
e unico Dante Ravera! Ci si è temprati nel corpo e nello spirito. Ci siamo
abbeverati al Vangelo e anche ai principi di Baden Powell. Niente di
superficiale. Nulla di insolito. La vita presenta le difficoltà normali.
Serenità interiore e delicatezza esterna. La "B. A." (buona azione
quotidiana) ti spinge a ricercare non il rivale, ma il fratello, non l'altro
anonimo, ma il Cristo che ti si avvicina al prossimo! Rivedo i mille nodi
insegnati pazientemente dai giovani adulti ai piccoli. Ripenso alle tracce;
alle uscite notturne. Una atmosfera di gioia, calma, pacata. La riunione, la
sera, per le preghiere in comune. La parola del sacerdote, mattino e sera,
quasi a bloccare nell'infinito della Trinità alcuni ragazzi vivacissimi. E gli imprevisti?
La Provvidenza la si toccava con mano. Qualche graffio. Qualche slogatura inevitabile.
Nulla più. La giornata con i familiari, vissuta e preparata in modo eccellente.
I volti di papà e mamme si sentono sicuri di quella educazione cattolica, che
riguarda tutto l'uomo. Ogni uomo. La fede è travasata nella esperienza delle
modeste azioni del lavaggio di una gavetta o di un salamino, cotto a mo' di
spiedo. Vobarno deve molto allo scoutismo. Don Aldo deve molta della sua
preparazione sacerdotale a principi educativi che partono dalla esperienza
concreta dell’essere vicini al Creatore. Si riscopre il volto di Dio Padre. Il
burbero monsignor Vezzola mai poté riprendere Io stile scoutistico. Monsignor
Vezzola non capiva la vita del campeggio, ma ammirava i risultati di un
percorso educativo, che forgiava le coscienze. Gesù era l'amico, l'Unico grande
amico, cui si rivolgevano canzoni, forse un poco sbraitate, ma sempre ritmate.
E Maria santissima? Una sola "Ave Maria" fa riscoprire un mondo di
rivelazione. Grazie, Madonna degli scout! Grazie per le giornate di sole, e
grazie per le piogge pesanti e grazie per i ciclamini che adornavano la tua
statua. Sempre fiori freschi. Sempre fiori di una adolescenza che si apriva
alla vita sociale, comunitaria. Nessun pietismo! Nessun individualismo! Un
mondo che porta sulle spalle cinquant'anni e li porta bene! Lo scoutismo è
ancora giovane. Lo scoutismo può essere una pista percorsa da un itinerario
catechetico e catechistico. Grazie, rover di Vobarno! Due tonache nere
svolazzavano per il campo: quella di don Giuseppe e quella del sottoscritto.
Nessuno badava agli sbrindelli provocati da troppo entusiasmo nello scavalcare
un fosso o un rigagnolo. Può ancora offrire spunti di validità Io scoutismo
alla comunità di Vobarno? Alla comunità cattolica di Vobarno? Certamente!
Chiedo ai miei coetanei di non mollare. Di non tralasciare alcunché per
seminare a piene mani, attingendo da una esperienza che serenamente ha superato
la soglia del mezzo secolo. Grazie. Ezio Faberi! Grazie. Valeriano Pelizzari!
Grazie, Pippo Zane di Salò! Ho ricevuto molto. Non posso che testimoniare la
mia riconoscenza sacerdotale! Buona caccia!
don Aldo Camisani